Castelmeteo. Un sito dedicato a Castelvetro di Modena,  meteorologia, arte, gallerie di foto antiche, moderne e la storia dell'antica fornace. A cura di Vinicio Cavallini


 

 

Il motorino.

 

Venne infine l’epoca dei motorini, chi aveva il  "3 marce" Malaguti (fuori moda, ma meglio di niente),  il “Ciao” a ripresa diretta, naturalmente la Vespa,  qualche vecchia Lambretta, i più fortunati avevano dei cross Caballero e Tecnomoto. Qualcuno "abartizzava" il proprio mezzo riverniciandolo con delle bombolette spray, il risultato era assai discutibile però. Io avevo “ereditato” un “Malanca testa rossa” da mio fratello, anche questo riverniciato. L'officina della mia abitazione era diventata un centro di elaborazione per ciclomotori. Si montava il “marmittino”, si cambiava il carburatore, il collettore, il getto. Ultimamente adottavamo tecniche  sempre più sofisticate: venivano lucidati i condotti del cilindro, aumentavamo l’anticipo dell’aspirazione asportando una parte del pistone, regolavamo anche l’anticipo dell’accensione agendo opportunamente sulle puntine ecc……

Sperando che il reato, dopo esattamente 30 anni, sia caduto in prescrizione (!), posso confessare che il mio “cinquantino” faceva oltre 110 Km/h misurati dagli amici increduli che già possedevano l’automobile.

Pioggia, nebbia, freddo, neve e ghiaccio non ci fermavano. Ricordo le tante volte, durante l’inverno, andavamo a Ospitaletto a mangiare un toast accompagnato da un bel bicchiere di Lambrusco! La signora che tuttora gestisce il bar, si ricorda tuttora perfettamente di quella banda particolarmente "educata e silenziosa"! Ma il problema era il ritorno, per quella tortuosa strada bianca, unitamente al vino, che poco reggevamo. A causa di atti "eroici", vedi guida senza mani, motocross con la vespa ed altre acrobazie, sistematicamente qualcuno cadeva, causandosi qualche "sgrugnata"  e danni al motorino.

 

 

 


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